La
risposta dell'esperto
A cura di
Marcello Brugola
Un bar che non dovrebbe esistere
Egregio signor Giovanni,
quando leggo fatti come i suoi, penso sempre che ci siano
colleghi che dovrebbero cambiare lavoro.
Al di là che se una zona è stata accatastata in un modo non è
possibile usarla in un altro, e questo potrebbe essere già un motivo di
impugnazione, come Lei giustamente dice, al TAR, molti non riescono a capire
come si devono leggere le norme. Infatti, il D.P.C.M. 14 novembre 1997 nell’Art.
3 cita i valori limite di immissione, che devono essere congrui rispetto
all’azzonamento Comunale, e fino a qui è facile capirlo, e probabilmente i 65 dB(A)
non sono raggiunti, ma all’articolo successivo, il n° 4, c'è una simpatica
dizione: ”Valori differenziali di immissione” che spiega in Italiano corrente
che all’interno dell’ambiante abitativo devono essere verificati i limiti
differenziali, e che questi devono essere inferiori ai 5 dB durante il periodo
diurno (06.00-22.00) e di 3 dB durante quello notturno (22.00-06.00).
Ora, se il “tecnico competente” ha verificato solo i valori
limite assoluti, è bene che strappi il certificato rilasciato dalla regione e
cambi mestiere, perché non ha neppure la scusante del fatto di non avere accesso
all’abitazione: infatti c'è una nota specifica del Ministero che spiega che, in
mancanza di possibilità di accesso, si può valutare il differenziale teorico sul
confine di proprietà.
Il documento presentato dal gestore è quindi carta straccia, e
purtroppo questo accade perché i Comuni non hanno personale specializzato in
grado di valutare la documentazione, a loro basta il pezzo di carta, purché non
sia bianco.
Faccia subito esposto al Comune, chiedendo l’intervento
dell’ARPA, spiegando che i livelli di immissione sono superiori ai valori
differenziali dell’Art. 4 del D.P.C.M. 14 novembre '97 e che quindi vuole una
verifica da parte dei tecnici sui livelli di immissione; chieda anche copia del
documento depositato dal Gestore (verifica previsionale i impatto acustico), lo
porti da un legale e faccia scrivere al Comune che la documentazione non è stata
redatta ai sensi della norma, ed è quindi nulla, e chieda la sospensione della
licenza sino a che non sarà stata presentata una nuova relazione corretta, e li
diffidi di fare altrimenti.
Voglio vedere quale sarà il tecnico che certificherà il rispetto
del valore differenziale in queste condizioni. Mi faccia sapere.
Cordiali saluti. Ing. Marcello Brugola