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Onde al servizio dei dipinti

A cura di Almanacco della scienza - 15/11/2006

Autore: Sandra Fiore

 

Affreschi salvati dalle onde. Quelle acustiche, alla base di una tecnologia messa a punto dal Cnr per diagnosticare e localizzare i distacchi nei dipinti murali, generando delle vere e proprie mappe, senza entrare in contatto con il manufatto.

Una causa molto frequente di deterioramento di affreschi e di dipinti murali è dovuta alla presenza di distacchi non visibili a occhio nudo. Tali opere, infatti, sono strutture a più strati sovrapposti di intonaco con una più o meno buona aderenza tra loro.

Per individuare questa forma di degrado l’Istituto sperimentale di acustica (Idac) Orso Maria Corbino ha messo a punto una metodologia che riproduce immagini costruite grazie alla diversificata tendenza da parte delle varie zone del dipinto di assorbire una parte dell’energia dell’onda acustica proveniente da una sorgente. Le regioni che hanno una buona adesione al supporto murario, o tra i diversi strati, riflettono quasi completamente l’onda, mentre le aree interessate da distacchi assorbono energia e vibrano a frequenze dipendenti dalle caratteristiche della zona distaccata.

“La tecnologia descritta”, spiega Paola Calicchia dell’Idac-Cnr, “è protetta da brevetto ed è stata validata su affreschi nella Casa del Vasari in Borgo Santa Croce a Firenze.

Il dispositivo per le mappe acustiche offre il vantaggio di non entrare in contatto con l’opera e di poter essere utilizzato direttamente sul luogo. Rispetto al tradizionale metodo del martelletto, ancora impiegato dai restauratori, con questo dispositivo si possono costruire mappe anche estese di regioni affrescate, costruendole modularmente come nel caso della mappa dell’Angelo Architetto della Casa del Vasari che presenta una estensione di circa 2m x 1m, garantendo inoltre una facilità di lettura dei dati tecnici.

Il dispositivo non è ancora stato immesso sul mercato e attualmente necessita di una ulteriore fase di sviluppo e ricerca per la sua industrializzazione”.

 

 

Fonte: Paola Calicchia, Istituto sperimentale di acustica ‘Orso Maria Corbino’, tel. 06/49934035-4058; e-mail: calicchia@idac.rm.cnr.it

 

 

 

 

 

 

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