The new Art

of Silence

Ultimo aggiornamento: 12 maggio 2019

Informazione on-line dal 2004 su inquinamento acustico

Testata giornalistica specializzata

 

Home

 

 

Cerca nel sito

 

 

Site search technology courtesy Free Find

Impariamo

a Conoscere il Suono

Università di Modena e Reggio Emilia

Giuridica

Giurisprudenza rumore

Ante 2011

Post 2011

Bacheca

Cerco Compro Vendo

Annunci presenti: 16

Didattica

Corsi di formazione

Salute

Guida metodologica per la stima del carico di malattia da rumore ambientale

World Health Organization Europe

Joint Research Centre

- - -

Nuove linee guida sul rumore ambientale per l'Europa 2018 World Health Organization Europe

Salvaguardare il proprio benessere

Dott.ssa Elena Cipani

Posta

dei lettori

Disturbo

Proposta

Protesta

Invia lettera

Siti web

Selezionati dalla rete

Governance and Integrated Observation of Marine Natural HAbitat

Ascoltare il silenzio

Web-museo del suono

 

 

Rumore quanto basta: così daremo energia ai micro sensori

Fonte: Il Sussidiario.net
Data: 30.04.2010

Autore: Carlo Colesanti

 

Energia dal rumore. Sembra una boutade, invece è realtà: protagonisti il Luca Gammaitoni e il suo gruppo di ricerca attivo presso il NiPS (Noise in Physical Systems Laboratory) dell’Università di Perugia. In genere, sentendo la parola “rumore”, viene da pensare ad un qualche suono sgradevole. In realtà per fisici e ingegneri è rumore qualsiasi vibrazione casuale: dalle oscillazioni del vento, al disturbo - un po’simile a piccoli fiocchi di neve - sovrapposto alle immagini di un televisore mal sintonizzato, al gracchiare di una radio quando si entra in galleria (in questi ultimi due casi si sta in qualche modo “vedendo” o “ascoltando” il movimento caotico degli elettroni nei circuiti di televisione e radio).

Il rumore, tradizionalmente considerato il “nemico numero uno” degli ingegneri elettronici, ha però rivelato, negli ultimi anni, volti nuovi e stupefacenti a chi ha saputo studiarlo con attenzione e passione. Uno dei più interessanti filoni di ricerca sul rumore, quello che ha portato alla descrizione dei cosiddetti fenomeni di “risonanza stocastica”, ha una storia marcatamente italiana. Il professor Gammaitoni spiega: «La scoperta - fortemente contro intuitiva e proprio per questo molto affascinante - si può riassumere dicendo che, in determinate situazioni, una giusta dose di rumore crea ordine». Il modello della risonanza stocastica è stato originariamente proposto nel 1981 da un gruppo di fisici dell’Università La Sapienza di Roma, tra cui in particolare Giorgio Parisi. Lo scopo era spiegare il susseguirsi delle ere glaciali. L’intuizione è che, dati:

- un sistema caratterizzato da due situazioni di equilibrio (clima temperato e clima freddo)

- una debole variazione regolare insufficiente a consentire il passaggio da uno stato di equilibrio all’altro (le variazioni climatiche deterministiche legate al movimento della Terra)

- la giusta “dose” di rumore (le fluttuazioni casuali degli eventi climatici atmosferici);

si scatena un processo impensabile: il passaggio regolare da uno stato all’altro. L’aspetto sorprendente è la regolarità: un forte rumore riuscirebbe da solo a causare il salto da una posizione di equilibrio all’altra, ma lo farebbe inevitabilmente accadere a intervalli casuali. Invece la giusta quantità di rumore non solo rende possibile passaggi di stato che senza non potrebbero avvenire, ma si “sintonizza” con la variazione regolare (per questo si parla di risonanza) facendo sì che i passaggi abbiano luogo a intervalli costanti.

Nessuno è profeta in patria: mentre in climatologia, l’ambito in cui è nata, la risonanza stocastica è stata fortemente criticata, in numerosi e diversissimi altri contesti si è rivelata uno strumento eccezionale per chiarire fenomeni prima inspiegabili. Tanto per menzionare un esempio dalla biologia: il gambero sfrutta il moto disordinato della schiuma dell’acqua per cogliere per tempo la debole vibrazione regolare del predatore - il pesce persico - che si avvicina.

Verso la fine degli anni ’80 il gruppo di Perugia riprende l’idea della risonanza stocastica e la approfondisce, in particolare, nello studio del rumore nei sistemi elettronici. I risultati sono riconosciuti a livello internazionale e coronati, negli ultimi anni, dall’idea di sfruttare proprio questo meccanismo per mettere a punto un oscillatore non lineare capace di estrarre energia dal rumore. Un aspetto particolarmente promettente è la possibilità di miniaturizzare questo generatore, cosa che ne fa il candidato ideale per risolvere l’annoso problema dell’alimentazione dei microsensori. I microsensori sono piccoli dispositivi in grado di misurare il valore di una qualsiasi grandezza fisica e di radiotrasmetterlo a breve distanza.

Sono molto verosimilmente il futuro di quasi ogni sistema di monitoraggio: dai valori di pressione nei punti chiave di un ponte o di un edificio, al controllo del battito cardiaco o della concentrazione di zuccheri nel sangue. Non per niente si tratta di un settore in cui negli Usa si investe moltissimo in ricerca, soprattutto nell’ultimo decennio.Gammaitoni spiega: «Attualmente i microsensori in commercio hanno grosso modo le dimensioni di una moneta. Esistono prototipi con volume di circa un millimetro cubo. La nuova frontiera sono dimensioni di pochi millesimi di millimetro (micrometri). La tecnologia per misurare grandezze fisiche su queste scale è già disponibile, così come ne è possibile la radiotrasmissione.

Il vero collo di bottiglia è come fare ad alimentare microsensori così piccoli. Non esistono, infatti, batterie di queste dimensioni. E se anche fossero disponibili sarebbe comunque impensabile sostituirle quando necessario. Come se non bastasse è noto che le batterie sono fortemente inquinanti: un ulteriore grave svantaggio visto che i microsensori sono “a perdere”. Date le loro dimensioni non è immaginabile recuperarli una volta che hanno esaurito le loro funzioni: basti pensare che negli Stati Uniti si parla di “smart dust” (polvere intelligente)».

I microgeneratori basati sulla risonanza stocastica sembrano proprio la soluzione. Gammaitoni e i suoi collaboratori hanno subito depositato la domanda di brevetto e si sono coraggiosamente lanciati in una nuova avventura. Nel 2007 hanno dato vita a un’impresa, la Wisepower S.r.l..

 

 

 

| torna all'inizio |

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Formazione

Ritiro igienista HSU

 

Detox di corpo e mente

 

06-12 luglio 2019

 Fanano (MO)

 

Guida Lavoro

Isolamento acustico

Manuale

di buona pratica

 

Associazione per isolamento termico e acustico

Arbitrato - conciliazione

FKL

Paesaggio Sonoro

Soundscapes & Sound Identities

Soluzioni al rumore ambientale

OpeNoise

Misurare il rumore

Solidarietà

Utilità

neuvoo.it

il motore di ricerca per Annunci lavoro

Codici

sconti e offerte

 Come risparmiare negli acquisti online

| chi siamo | contatti | copyright | lavora con noi | partner | privacy | redazione |

 

 

Inquinamentoacustico.it ®

 

 

info@inquinamentoacustico.it